MOTIVAZIONE: il segreto dell’azione (prima parte)

MOTIVAZIONE: il segreto dell’azione (p.te prima)

.Di MOTIVAZIONE si parla. E di questi tempi ne abbiamo davvero tutti bisogno! Cosa può spingerci, nonostante tutto, a investire energia e impegno quando lavoriamo? E ancora, quali sono i fattori personali, relazionali e organizzativi che sostengono l’investimento tra noi e l’azienda, l’impresa, il committente?

… . Risposte importanti, che interessano  sia chi lavora che chi il lavoro lo offre! Perché trovare la risposta giusta, stipulando un “contratto”, fondato su promesse e attese reciproche, potrebbe rappresentare la soluzione adeguata. Ecco spiegato l’interesse dell’impresa sul  tema della MOTIVAZIONE,  ben conscia che saperla evocare significherebbe avere collaboratori efficienti ed efficaci. Ma cosa significa essere lavoratori motivati? Non facciamoci ingannare dall’apparente semplicità del termine.

… . Prima di soffermarci sulle molteplici sfaccettature del nostro tema voglio condividere con voi un estratto illuminante di un esempio letterario di Primo Levi,  “La chiave a stella”, in cui il protagonista del romanzo, tale Faussone, racconta la sua esperienza di montatore di gru in giro per il mondo. Nel passo che voglio citare si legge del legame viscerale che si è instaurato tra il protagonista e il suo lavoro: “Sa non è per il padrone.  A me del padrone non me ne fa mica tanto, basta che mi paghi quello ch’é giusto, e che coi montaggi mi lasci fare alla mia maniera. No, non è per via del lavoro: mettere su una macchina come quella, lavorarci dietro con le mani e con la testa, per dei giorni vederla crescere così, alta e dritta, forte e sottile come un albero, e che poi non cammini è una pena: è come una donna incinta che le nasca un figlio storto e deficiente”. E l’autore, con il suo commento,  ci invita ulteriormente a riflettere: “Il termine libertà ha notoriamente molti sensi, ma, forse, il tipo di libertà più accessibile, più goduto, oggettivamente, e più utile al consorzio umano con l’essere competenti nel proprio lavoro, e quindi nel provare piacere a svolgerlo”.

… . In totale accordo con lo scrittore queste prime riflessioni evidenziano il legame psicologico tra il lavoratore e il lavoro svolto che va ben oltre il significato stesso di lavoro come obbligo e necessità economica. MOTIVAZIONE, quindi,  come definirla? A partire dall’etimologia del termine, dal latino “motus”, moto, MOTIVAZIONE spiega il perché gli individui si comportano nel modo in cui si comportano! Questo vale sia a livello personale che professionale e quest’ultima lettura presenta innumerevoli teorie che si accordano nel ritenere la MOTIVAZIONE come un’energia che alimenta i comportamenti e li orienta verso una meta, varie espressioni riassunte dall’affermazione  di Kanfer e Ackerman (2000) che la definiscono come”un insieme di forze che danno origine a un comportamento lavorativo determinandone forma, direzione, intensità e durata“. Per rispondere al “perché gli individui si comportano nel modo in cui si comportano” è necessario considerare la MOTIVAZIONE a partire da due prospettive differenti:

  1. quali sono gli stati interni dell’individuo dai quali  si origina la MOTIVAZIONE?
  2. qual è il processo che  governa l’attivazione, la direzione, l’intensità e la persistenza della MOTIVAZIONE?

… . Le due prospettive sono state il punto di partenza dei molti modelli teorici che si suddividono in teorie di contenuto e teorie di processo. La prossima trattazione approfondirà le teorie motivazionali di contenuto a partire dalla teoria gerarchica dei bisogni di Abraham Maslow… .

… . continua… .

Consulenza Strategica Aziendale e Formazione MJ Consulting - MARCHIO

Related Posts

Leave a Reply

× WhatsApp